Una morte già annunciata quella di Google Plus consumer che nell’agosto 2019 smetterà definitivamente di esistere.

Google Plus, nasce nel 2011 con il preciso scopo, secondo Google, di dare origine ad un social network che avrebbe dovuto riunire le caratteristiche migliori di vari social e raccogliere in breve milioni di utenti.  Una condizione veramente facile visto la conversione automatica di un qualsiasi utente di un prodotto Google in un utente Google+ (Gmail, YouTube), portando così il social in una crescita esponenziale rapida ed enorme in brevissimo tempo. Una crescita rapida ma con poca relazione, con utenti poco attivi ed engagement bassi: basti pensare che il 90% degli utenti del social di Mountain Wiew è attivo per meno di 5 secondi. Il social è diventato in breve un mero raccoglitore vuoto.

Quale è l’errore commesso da Google?

Non è sufficiente solo raccogliere dati per rendere vincente un prodotto. Ma bisogna saper attrarre il cliente senza stravolgere con forza le sue consuetudini.

La decisione della sua chiusura è dovuta anche alla poca sicurezza per gli utenti, soggetti da diversi anni a furti dei loro dati. Recentemente è apparso agli onori della cronaca un bug di sistema che avrebbe esposto a rischio i dati di quasi mezzo milione di utenti tra il 2015 e il 2018, mettendo a serio rischio la privacy personale. Un tema, quello della violazione della privacy, oggi molto “sentito” dopo il grande scandalo dell’utilizzo dei dati di milioni di utenti di Facebook.

Google ha così annunciato, lo scorso 8 ottobre, tramite il suo blog la chiusura ufficiale della versione consumer di Google+, mantenendo però in funzione la versione aziendale, che invece si arricchirà di nuove funzionalità.

D’altronde per Google il tempo non è mai sprecato o male speso, ogni servizio, anche se accantonato, diventa un contenitore di informazioni preziosissime per creare progetti successivi.