L’inaspettata decelerazione del ritmo di crescita di internet è sintomo di sviluppo di diseguaglianza e povertà, soprattutto nelle zone più remote e povere del nostro pianeta. Internet non ha più la progressione di crescita rapida e espansiva che ha avuto fino al 2015. Si sta assistendo ad una crescita inaspettatamente più lenta che va a danno delle zone più povere del mondo.

Negli ultimi anni Internet si è diffuso molto più lentamente. La rivoluzione digitale che sembrava una certezza, potrebbe restare solo una chimera per le popolazioni che vivono nelle zone poco accessibili o più disagiate del mondo. Della grande percentuale di persone che restano offline, la maggioranza sono donne, escluse per disuguaglianze economiche e sociali.

Quali potrebbero essere le conseguenze?

La penalizzazione dell’uguaglianza. Perché l’accesso ad Internet significa grandi opportunità economiche, occasioni di crescita sociale e finanziaria.

Un problema notevole che Facebook aveva pensato di affrontare, utilizzando i satelliti, per divulgare Internet anche nelle zone più isolate e indigenti.

Come sarebbe possibile invertire il trend?

Si dovrebbero trovare connessioni meno costose e contenuti appetibili e chiari per attirare sempre più persone, lavorando perciò su due fronti i costi e la formazione.

Non si tratta solo di collegamento, ma di generare la voglia di connettersi con contenuti invoglianti in modo che la gente paghi perché interessata a farlo. D’altronde le società telefoniche non sono interessate a investire in zone dove non sono sicure di un certo ritorno economico e, affinché le persone possano pagare il canone, devono conoscere i dispositivi e poter leggere i contenuti nella loro madrelingua.

Questi dati e altri che nasceranno durante il processo di sviluppo fanno presentire che il percorso per evitare le disuguaglianze e sviluppare un accesso egualitario ad internet sarà molto arduo.